Qui di seguito l'articolo riportato da il Giornale della Birra e dal libro la Birra nel mondoVai al LinkTratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana EditoreBirrificio, in provincia di Caltanissetta, sorto nel 2014. Pur essendo di relativamente piccole dimensioni, non afferisce alla categoria dei birrifici artigianali, in quanto contempla la pastorizzazione nella produzione delle birre.Francesco Indorato, diplomatosi da ragioniere, lavorò, prima, presso uno studio di consulenza, poi, in un’azienda edile come consulente tecnico-commerciale. Insomma aveva acquisito una sufficiente esperienza imprenditoriale. Contemporaneamente, si era da sempre adoperato per lo sviluppo dell’azienda di famiglia che, guarda caso, produceva grano. Prima o dopo, doveva insomma scoccare la scintilla.Costituì la società con il fratello Carmelo e i nipoti Toni Scalia e Calogero Fonti; attinse per il finanziamento ai Fondi Europei e assunse l’espertissimo mastro birraio bellunese Amelio Giust, stabilitosi da qualche anno a Sommatino con la famiglia. . . . . La fabbrica dispone, all’interno, di una sala degustazione con stuzzicheria, e non solo. Vi si possono organizzare convegni, meeting, incontri aziendali; mentre tutti e quattro i soci operano stage per gli appassionati e intenditori di birra.La produzione “viaggia” ormai sui 50 mila ettolitri annui. Oltre che in Italia, le birre trovano sbocco in Francia, Germania, Olanda, Costa Rica, Australia, Stati Uniti.Semedorato, premium lager di colore giallo paglierino (g.a. 5%). Con l’effervescenza media, si produce una schiuma bianca a grana media, ricca, compatta, persistente. L’olfatto eroga gradevoli aromi di malto, cui tengono dietro fieno, mais, agrumi, paglia, miele d’arancio, vaniglia; intanto che dal sottofondo spira un tenue sentore erbaceo e pungente di luppolo floreale. Il corpo medio tende al leggero, in una consistenza squisitamente acquosa. Benché a malapena percettibile, l’amarore del rampicante suggestiona la morbida amabilità del cereale, almeno fin verso la metà del percorso gustativo di media durata; poi si compone un discreto equilibrio, e ci si avvia piacevolmente verso un corto finale, secco, pulito, di straordinaria freschezza. Un po’ di malto dolce sembra voler riemergere nella sfuggente persistenza retrolfattiva, ma non trova il tempo per farlo. . . . Semedorato Golden Seed, doppelbock di colore ambrato (g.a. 7%). La carbonazione è abbastanza contenuta; la schiuma beige chiaro, sottile, compatta. cremosa e di sufficiente stabilità. L’aroma si schiude forte, pulito e ben distinto di malto, con qualche sfumatura caramellata; mentre, dal fondo, incipienti sentori di cereali, frutti a bacca rossa, cioccolato e liquirizia finiscono per “bussare” energicamente. Il corpo medio presenta la classica consistenza a chiazza di petrolio che, comunque, non intralcia la scorrevolezza della bevuta. Il gusto defluisce all’insegna della frutta, del caramello, delle tostature, tenuto perfettamente in equilibrio dal morbido amarognolo di un luppolo a base di erbe. La corsa, più che regolare, si esaurisce in una croccante secchezza ripulente. Il retrolfatto ha discreta persistenza, ed esala piacevoli suggestioni di caramello dall’accento affumicato e avvolte in un delicato alone etilico....
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Birra Semedorato nel Giornale della Birra e nel libro la Birra nel Mondo